Le Larve, La Versione di un Matto release party: autenticità senza calcoli.

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Venerdì 15 novembre, Wishlist Club a San Lorenzo, Roma: gli ingredienti per una miscela esplosiva ci sono tutti. Serata fresca in uno dei migliori club della capitale – per i concerti da 150-250 posti è davvero difficile chiedere di meglio-, con organizzazione a cura di Radio Rock nell’anno del suo quarantesimo anniversario, che è una vera garanzia, e grande band: Le Larve, storica formazione dell’underground romano, che poi nemmeno così Under.  Dopo l’opening del progetto Morto, capitanato dal fratello minore, è il tempo delle attesissime Larve, non solo per il Release Party del nuovo Album, ma anche per un motivo in più: è il compleanno di Jacopo Castagna, cantante, autore e leader.

La fanbase c’è e si vede, ma soprattutto si sente: la quasi totalità dei brani sono cantati a squarciagola da buona parte dei presenti, un esercito silenzioso che finalmente torna a gridare in faccia al proprio piccolo guru, quel matto di Jacopo Castagna., Di poche persone si può dire matto con accezione più positiva della sua: incomprensibile, complesso e a volte intermittente e contraddittorio, è il più classico esempio di talento creativo applicato al cantautorato. La versione di un Matto ci pare davvero un titolo calzante e suggestivo, per uno come lui, detto a gran voce “La Larva” o “Il Larvone” da fan, amici e accoliti sotto palco.

I brani li scrive lui, ed è figlio delle sue radici e del suo tempo: un’anima davvero punk, che è cresciuta col rock e col Rap, ma non può fare a meno di strizzare l’occhio all’indiepop. Ne viene fuori una miscela unica, esplosiva e diretta, ma mai troppo banale. Quartetto canonico, in cui Jacopo canta, ma a volte suona la chitarra acustica e il pianoforte. Il sound della band è solido, tosto, consolidato nel tempo, perché a una buona batteria si affiancano le squisite sonorità di Stefano Maura alla chitarra elettrica e il basso gonfio e infallibile di Mattia Mikhalic. Unica nota stonata? Qualche problemino passeggero con gli ear monitors, ma nulla che distolga l’attenzione del pubblico.

Gli avventori della serata trovano un clima surreale: sembra il concerto di una grandissima popstar, ma in miniatura. Il locale esplode, si sente da dio, tutti cantano, e verrebbe da chiedersi perché una bomba simile resti ad appannaggio di un pubblico relativamente poco numeroso, che però trasmette un entusiasmo e una partecipazione uniche. Con un grande lavoro della fonia, la serata scorre via in un attimo: tutti sgolati, tutti contenti e stanchi. Jacopo Castagna ha un anno in più, e soprattutto un altro disco fuori, tutto da gustare… auguri larvone! E continua così!

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