Ciao Sono Vale a Sanremo Giovani: l’intervista

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La forza e gli ostacoli di un sogno nel nuovo brano di Ciao sono Vale a Sanremo Giovani 2024, Una Nuvola Mi Copre, che salirà sul palco per un posto in direzione Artiston il 19 novembre in seconda serata su Rai2.

Sonorità Afrobeat e RnB che raccontano la grande diatriba tra gli ostacoli che possono offuscare l’audacia della costanza, e la resistenza nel mantenere un obiettivo: la forza di crederci senza mollare, ritrovando la motivazione in sé stessi e nei pochi veri legami che decidiamo di avere accanto.

Valeria Fusarri, in arte Ciao sono Vale, è nata a Lovere (BG) nel 1998: in attesa di conoscerla meglio attraverso l’avventura che intraprenderà sul palco dell’Ariston, le abbiamo atto qualche domanda per rompere il ghiaccio.

Ripensando al momento in cui l’hai scritto, avresti mai pensato che questo brano avrebbe acquisito una rilevanza così importante nel tuo percorso artistico?

Sinceramente no, anche perché questo brano, scritto senza particolari obiettivi o pretese, è nato ad agosto in una mattinata al mare che ho fatto in solitaria e successivamente l’ho ultimato in 15 minuti in studio con il mio produttore. La solitudine mi ha sicuramente permesso di scavare a fondo nella mia anima e tirare fuori sensazioni che mi hanno particolarmente toccato nella vita, ma credo che il grande punto di forza di Una Nuvola Mi Copre sia proprio la semplicità con cui le parole sono venute fuori una dietro l’altra, come un flusso di coscienza. Devo veramente tanto a questo brano, sono molto orgogliosa!

Nel testo dici “avevo un sogno tu stavi dormendo, quindi non sai che ho dentro, ti perdo, contento?” Quante volte ti sei sentita poco supportata o compresa nel tuo bisogno di fare musica?

Ho iniziato ad approcciarmi alla musica all’età di 16 anni. All’inizio tutte le persone intorno a me erano felicissime, i primi obbiettivi che ho raggiunto nel mio percorso hanno fatto sì che la gente credesse nel mio sogno, fino a quando sono arrivati momenti difficili, situazioni di disagio e tante porte in faccia. Piano piano mi sono resa conto che si sale ‘‘tutti sul carro dei vincenti’’ quando le cose vanno bene, ma, quando iniziano le difficoltà, nel carro ci resti tu e due persone fidate al massimo. Negli ultimi anni, affrontando le difficoltà per emergere in questo settore, ho notato sempre di più che le persone che collaboravano con me, o che semplicemente facevano parte della mia quotidianità, dormivano mentre io lavoravo per raggiungere il mio sogno. Questa situazione però di sicuro mi ha fatto capire chi tiene davvero al mio percorso artistico e sono felice di averli sempre al mio fianco.

L’arte è salvifica in ogni sua forma: perché proprio la musica?

Non l’ho scelta e non l’ho voluta. Semplicemente la musica ha trovato il modo di raggiungermi. Ho iniziato tardi, per esigenza, perché non riuscivo a trovare il mio posto nel mondo nella mia adolescenza. Ho cambiato 3 scuole e ho mollato gli studi perché non stavo bene. Avevo solo attacchi di panico e una forte depressione che mi impedivano addirittura di uscire di casa, anche per un semplice sabato sera con le amiche. Puntualmente uscivo edopo mezz’ora mi facevo venire a prendere da mia madre, perché stare in mezzo alla gente per me era soffocante. La musica l’ho manifestata. Ho pregato tanto in quel periodo, affinché io potessi trovare un senso al mio percorso su questa terra. Un giorno mi sono svegliata, in una delle classiche giornate di noia, ho preso la chitarra scordata che avevo comprato per un corso musicale che ho fatto alle medie (ma manco quello sono riuscita a finire). Da lì ho iniziato a ruota con i tutorial per imparare a suonare e il canto è arrivato di conseguenza. La musica è sempre stata un’energia che vive dentro di me e aspettava solo il momento giusto per palesarsi.

Cosa ti ha lasciato di positivo Bergamo e cosa vorresti cambiare nella tua città?

Io sono nata a Lovere (Lago d’Iseo), in provincia di Bergamo e devo dire che con il posto dove sono nata ho un ottimo rapporto, soprattutto perché la mia famiglia che amo tantissimo vive ancora lì. Dunque avrò sempre con il mio luogo un legame immenso ed ogni volta che ci torno mi sento a casa. Di certo apprezzo tantissimo la natura e i paesaggi che caratterizzano la mia zona: il lago stesso che è immenso e mi ha donato tantissima ispirazione, ad esempio. Da una parte, però, l’aspetto che vorrei migliorare è l’eventistica e la musica dal vivo. Vorrei che ci fossero molti più sbocchi soprattutto nel mio campo, o per lo meno più attenzione verso la musica. E’ veramente difficile pensare di vivere a Lovere (ma come qualsiasi paesino secondo me) e fare musica allo stesso tempo.

Cosa ti aspetti da Sanremo?

Mi aspetto prima di tutto di divertirmi, emozionarmi e godermi questo meraviglioso momento (sono così felice!). Sono una persona che pensa molto al presente e faccio affidamento a quello che so per certo di poter vivere ora. Il resto non è sotto il mio controllo. Spero con tutta me stessa di arrivare nel cuore delle persone sensibili e aperte mentalmente, ma soprattutto nell’anima. Voglio trovare la mia gente ed è il mio obiettivo più grande. Qualcuno che possa sentirsi rappresentato dalla mia musica e provare le stesse emozioni che provo io quando scrivo e canto. In ogni caso, sicuramente questa esperienza segnerà un momento importante nel mio percorso. Intanto sto già lavorando a brani nuovi e Sanremo Giovani è il mio più bel nuovo inizio di sempre.

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