Scomparso Quincy Jones, gigante della musica
Aveva 91 anni. Pioniere della musica e gigante del novecento, inventò Michael Jackson
Correvano gli anni ‘70, nel pieno del sogno americano. Sul set del Mago di Oz, un giovanissimo astro della musica, il più giovane dei Jackson Five, trovò il coraggio di andare da Quincy Jones e chiedergli se, per favore, potesse produrre il suo prossimo album. Lui accettò.
Quando l’album era quasi ultimato, Michael Jackson disse a Quincy che non era convinto: Aveva dubbi sull’introduzione della prima traccia del disco, che era caratterizzata da un energetico lancio fatto da archi e ottoni, e gli rispose tonante: “NO WAY”. Quell’introduzione non doveva essere assolutamente cambiata. Si trattava di Don’t stop ‘til you get enough, traccia uno di Off The Wall: quinto album di Michael, mentre correva l’anno 1979, e i The Knacks uscivano con My Sharona. Il resto è storia: esordio roboante, 30 milioni di copie vendute. Il sodalizio tra i due sarebbe diventato ancora più roseo, con Thriller del 1982, che superò i 100 milioni di copie vendute (ancora oggi il disco più venduto della storia!) e Bad, del 1987. E la musica non sarebbe stata più la stessa.
Quincy veniva da Chicago, rischiò di finire a fare il gangster, poi si trasferì a Seattle diventando amico di un pianista cieco di nome Ray charles. La sua storia meriterebbe fiumi d’inchiostro: da trombettista di Count Basie, poi arrangiatore. Fu anche compositore di colonne sonore (secondo solo a Morricone, in quell’epoca) con un grandissima storia di arrangiamenti nel pop come per Frank Sinatra, Sara Vaughan e tantissimi altri tra cui il nostro Tony Renis. E poi, non contento di aver inventato di fatto The King of Pop, Michael Jackson, capì prima di tutti che l’hip-hop sarebbe stato il futuro, proseguendo una carriera di produttore eccezionale. Dr Dre lo ha più volte definito la sua principale ispirazione.
Un uomo che ha davvero attraversato tutte le epoche della musica leggera moderna, dal jazz al pop al rap e rivoluzionando la musica per il cinema. Di una prolificità impressionante, passava il grosso del suo tempo ad arrangiare, comporre, scrivere. E riuscì ad essere prolifico in tutti i sensi: 7 figli, da 5 relazioni, di cui 3 matrimoni. Classe 1933, si è spento serenamente nella sua casa di Los Angeles, dopo 91 anni non pieni, pienissimi. Una vita stupenda e piena di senso, che tramite la musica ha dato più senso anche alle nostre.
Ci mancherai Quincy, anche perché nell’alba di questo mondo nuovo non vediamo giganti ergersi all’orizzonte, acuendo la nostalgia di un grande passato.