“Piccolo Tornado”, Giovanni Toscano ci racconta la libertà dell’essere

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giovanni toscano

Giovanni Toscano, classe ’96, è cantautore, scrittore, attore. Dopo il liceo classico si iscrive all’Accademia di recitazione “Oltrarno” di Firenze, diretta da Pierfrancesco Favino. Attualmente frequenta l’Università di Pisa, nel corso di studi di Storia Contemporanea.

Nell’estate del 2023 Giovanni Toscano porta live in tutta Italia l’album d’esordio con il suo primo vero tour e pubblica il brano “Spaghetti Gipsy”. Attualmente si sta dedicando alla scrittura e alla composizione del suo prossimo disco di inediti. Voce graffiata, musica suonata, testi intimi, i brani di Giovanni Toscano gettano lo sguardo su una generazione malinconica che ha voglia di restare libera. Torna oggi con “Piccolo Tornado”, che apre le porte da un nuovo progetto.

Ascolta il brano

“Piccolo Tornado” è il tuo ultimo singolo, un brano che parla di amore: ti va di raccontarci qualcosa in più?

Questo è un brano che ho scritto l’anno scorso a settembre. Infatti per questo ci piaceva farlo uscire come primo singolo dopo l’estate, perché ho fatto un’esperienza molto bella. Mi sono ritrovato in quest’isola nel Mediterraneo, bellissima, parzialmente quasi integralmente nudista. E sono stati 10 giorni fantastici.

In cui non lo so, mi sono sentito libero e felice, tanto da essere ritornato quest’anno ritrovando un ambiente sereno che mi rasserena. Quest’esperienza ha avuto un impatto forte su di me per vari motivi, quando hai a che fare con la nudità cambiano. Cambia l’approccio di relazionarti quindi delle convenzioni sociali. Banalmente, lì nessuno si chiede che lavoro fai? E’ tutto molto diverso, meno impostato, più libero. Tornato a casa ho poi rivisto alcune persone che erano lì ed è stato divertente vederle vestite per la prima volta e notare come un vestito, banalmente, riesce ad essere un potentte mezzo di comunicazione per il mondo esterno.

Tendiamo sempre a giudicare tutti molto presto e le categorizzazione le persone sulla base di preconcetti assurdi. Questo brano invece cerca di andare contro questo, ed è un po’ il concetto che porterl avanti nel percorso musical che sto portando avanti, cioè provare a capire come mantenere oggi, con la mia vita nel tessuto sociale in cui vivo, nel quale ono immerso, quello che questa esperienza mi ha insegnato: essere libero di essere me stesso.

Il singolo riflette una profonda malinconia, ma anche una consapevolezza sull’amore, sulla vita e sulle scelte personali: sei davvero arrivato a questa consapevolezza?

No, io sono cioè come tutti nel nel processo, anzi diffido tantissimo quando le persone dicono “ah, io ho capito chi sono e come voglio essere”. Poi c’è da questa cosa. Ogni tanto penso che tutti noi siamo nel flusso, in questo processo fatto di consapevolezze e di certezze che si imparano con il tempo e con le sconfitte. E’ una cosa bella, è importante fare parte di questo processo e captare gli insegnamenti che la vita ti dà.

Io al momento sono sereno, e poi anche i due anni di psicanalisi che ho fatto mi hanno aiutato a capire meglio questa cosa. Ed è importante ricordare questa cosa: la terapia è importante, aiuta tanto e non dovete essere terrorizzati da questa cosa, come se fosse il male, quando in realtà è semplicemente un processo che ti aiuta a supportare chi sei, a capirlo e a comprendere come affrontare la vita e i problemi.

Questo brano arriva dopo l’uscita della tua prima opera “Arrogantissimo”, cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro? Nuovo progetto in arrivo?

Beh si, stiamo lavorando ad un nuovo progetto e sicuramente sarà diverso dal primo, anche perché per la prima volta non ho scritto soltanto, ma ho scelto di approcciarmi alla musica in modo totalizzante. Sono più libero, ho scelto io come e in che modalità scrivere, produrre e registrare. Sarà un processo di crescita, un progetto variegato che comprenderà generi diversi e argomenti diversi. Una serie di colori, di profumi, di fotografie che si possono riconoscere all’interno di questo progetto.

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