Dietro le note e le parole del giovane abruzzese Andrea D’Orazio, in arte Atipico, si cela un mondo intimo e profondo.
In questa intervista esclusiva, il cantautore ci svela i suoi pensieri più nascosti e ci racconta come la musica sia diventata un rifugio per la sua anima.

Nella tua canzone Una Sorella, traspare un’intimità profonda legata a un legame mai vissuto.
Come hai fatto a trasformare un pensiero così personale in una canzone destinata ad essere ascoltata da tutti? Credi che condividere queste emozioni così intime possa creare un ponte con chi ti ascolta?

Di Una Sorella ricordo il momento esatto in cui ho finito di scriverla. Mi sono sentito quasi svuotato perché avevo tirato fuori una parte di me mai espressa. Sicuramente trattare questi argomenti così personali può essere difficile ma anche avvicinare di più a livello umano il pubblico. Siamo tutti fatti di mancanze, sorrisi, fragilità ed emozioni, a volte serve solo tirarle fuori.

⁠Descrivi te stesso come una persona silenziosa e introversa che trova la sua pace nei silenzi. Come fa un artista così introspettivo a comunicare le sue emozioni attraverso la musica, pensi che questo silenzio sia un elemento fondamentale nella tua scrittura e nella tua interpretazione?

⁠Sicuramente gioca un ruolo fondamentale nel portarmi ad esprimermi attraverso le canzoni. Sono particolarmente introverso nelle fasi decisionali della vita, cerco di chiudermi e ascoltarmi. Tutto questo favorisce poi la scrittura che viene fuori come un flusso di coscienza.

⁠Sei molto legato alle tue origini abruzzesi, al punto da non volerle abbandonare per inseguire i tuoi sogni. Come concili questa forte identità locale con l’ambizione di far conoscere la tua musica a un pubblico più ampio e credi che la tua terra possa influenzare il tuo stile musicale e i tuoi testi?

⁠Viviamo in un mondo che va troppo veloce e offre al tempo stesso tante opportunità. Ognuno di noi ha bisogno del proprio percorso per realizzarsi e non bisogna bruciare troppe tappe. La mia terra insegna questo, a stare con i piedi ben piantati e continuare ad avere la voglia di credere nei propri sogni.

La collaborazione con Marco Diniz Di Nardo dei Management è stata possiamo dire un punto di svolta nella tua carriera. Quali sono le principali differenze che hai riscontrato lavorando con una realtà musicale così affermata?

Mi sono trovato subito a mio agio, nonostante la differenza di generi musicali e di relativo pubblico sono riuscito a ritagliarmi il mio spazio e far apprezzare la mia musica ad un pubblico maggiore e migliorarmi anche grazie a loro.

A volte l’emozione gioca brutti scherzi, ma con Atipico danza al ritmo della sua musica.

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