Marco Male, sempre pronto all’Underground
C’è chi l’adolescenza la passa sognando in grande, chi vuole solo occupare il tempo aspettando di diventare grande per potersi togliere ogni sfizio possibile e chi, invece, vuole esprimere già tutto quello che ha dentro mettendosi in gioco per creare il proprio futuro e sfruttando le carte che ha già a disposizione, ecco Marco Male, è uno di questi.
L’artista, fin dai suoi 12 anni, entra nel mondo della musica diventando frontman di una band punk e restandoci per i successivi quattro anni mantenendo ben saldo quel sogno e non accantonando mai – nei successivi quattro anni – la passione per il rap che lo ha portato a scrivere e pubblicare sei album non reperibili in rete.
Negli anni ha continuato a sperimentare nella musica, accumulando una preziosa esperienza nella produzione musicale imparando come autodidatta alcune tecniche dell’ingegneria del suono e continuando, come da sua vocazione, a fare rap ispirandosi ad artisti come Kanye West o il colossal rapper italiano Fabri Fibra.
Crescendo Male continua la sua carriera, creando un progetto grunge parallelo intitolato “Pocket P*rno” , di cui riferimenti e remix elettronici possono essere ritrovati oggi nel suo primo disco ufficiale “Pronto All’uso” uscito a settembre 2024.
I beat e l’uso delle basi elettroniche sono presenti in questo album riuscendo ad accompagnare quel rap in cui questo artista ha costruito la sua carriera, avendo diversi featuring con artisti come Sakki Sakki e SAVU (e non solo!) Il sound fa ritornare la mente al ritmo degli inizi anni duemila, fatto di beat complessi, ripetuto e una fronde di parole, concetti e significati. L’album che vi stiamo raccontando è senza dubbio il punto di vista sincero e coerente di Marco Male: una sorta di auto-analisi introspettiva che parte dalla sua crescita come persona e come artista riuscendo a mettere insieme ogni nozione acquisita negli anni, dalle influenze punk, alla musica elettronica e il rap affinato con l’esperienza.
“Pronto All’uso” non è solo un album, ma una testimonianza di Marco Male. Una vita dedita all’underground, ai suoi alti e ai suoi bassi, alla sua strada creata passo passo dalla sua adolescenza fino ad oggi, non solo sperimentazione ma efficienza nell’apprendere ciò che intorno a infine condizionato il suo modo di fare musica, si potrebbe racchiudere il tutto in una parola che descriverebbe questo artista: “dedizione”.