Jack Savoretti sogna (e scrive) in italiano.
JACK SAVORETTI – Miss Italia
Uno che canta in Inglese, ma sogna in italiano.
Con queste parole Jack Savoretti si descrive aprendo il suo nuovo album, Miss Italia. Abbiamo sempre subito tutti il fascino dei mulatti, dei bastardi, dei figli misti di nazionalità diverse. Savoretti incarna perfettamente questo stereotipo, con padre italiano, madre tedesco-polacca e nato a Londra. Un’insalata di cultura che ha creato un artista affascinante e poco definibile, arricchito oltretutto dagli anni spesi a studiare in Svizzera. Dopo collaborazioni del calibro di Bob Dylan e Elisa, ha finalmente deciso di raccontare ancor più se stesso e questa sua identità spuria e sfuggente, attraverso un album dolce, emotivo e ricco delle sue sensazioni.
Scrivo canzoni romantiche
ribadisce nella seconda traccia del disco: quale lingua migliore per raccontare questa storia e questa sua metamorfosi artistica, la sua evoluzione e l’ormai innegabile longevità artistica di un ragazzo sulla scena da ormai un ventennio, dell’italiano? Proprio così! Dopo 7 album in lingua inglese, la scelta di radicale cambiamento del nostro Jack lo ha condotto a scegliere la lingua che sente più sua, che meglio s’attaglia alla nostalgia, alla malinconia e al racconto delle emozioni. Proprio quella in cui voi state leggendo ciò che scrivo. Come solo i figli misti sanno fare, dimostra di essere perfettamente bilingue sia linguisticamente che musicalmente: rispetto alle sue produzioni passate, sembra trasparire un’atmosfera più delicata, un’accuratezza lirica e una dolcezza del cuore che sembrano restituirci la sua piena consapevolezza delle potenzialità dell’italiano rispetto all’inglese, oltre alla sua incontrovertibile maturazione artistica: quasi tendesse a un nuovo minimalismo. La voce graffiante, emotiva e dal timbro potente sono sempre le sue, ma sotto i riflettori del tricolore, attraverso la lente della lingua italiana sembra brillare di una luce e di una profondità differenti. Quasi avesse scelto un inatteso matrimonio con le sue radici, sperso nel pellegrinare dell’artista e della sua anima, l’album ha un retrogusto antico, classico, come volendo omaggiare effettivamente l’arte che più lo ha influenzato, dimostrando di essere in grado di vestire perfettamente i panni del cantautore puro. Cosa che come sappiamo non sempre riesce alle voci più “rock” che, maturando, propendono per la svolta intimista. Ben fatto Jack, hai dato una nota di freschezza alla tua innegabile arte senza tempo, e al tuo talento cristallino che continua a risplendere. L’italianità, nelle sue sfaccettate e variegate forme, continua a regalarci ragioni d’orgoglio nel vorticoso scenario dell’arte a livello internazionale.
Dolce vita con te, due calci al pallone, le case pastello, San Giorgio, un castello, il giorno più bello, pistacchio e caffè
Con queste pennellate Jack ha descritto la figura materna del suo paese paterno, la sua signorina: Miss Italia. Una bella pagina di coraggioso cantautorato di un artista di grande valore, che ha scelto di confermarcelo con la dolcezza di chi ama questo struggente, meraviglioso e disgraziato Paese.