All you can hate: “Choices” e il sound internazionale di Roma.
All you can hate è il nome di una band romana, composta da quattro ragazzi dalla forte urgenza artistica e imminente, che trova una prima via di espressione nel brano Choices, pubblicato a maggio 2024. Il brano, a primo acchito dal sound rock alternativo, è rigorosamente scritto in inglese e affronta temi esistenziali, uno su tutti la sensazione che si prova quando ci si trova soli con sé stessi a dover prendere scelte importanti.
Gli All you can hate promettono di affrontare temi generazionali anche nelle prossime tracce. A questo punto non possiamo non domandarci come mai una band romana scelga di scrivere testi in inglese. In un primo momento si potrebbe pensare che la scelta dell’inglese sia legata anche al genere musicale di riferimento della band. Questa, infatti, appartiene ad uno scenario shoegaze o post punk a cui la lingua anglosassone sembra incastrarsi molto bene. Ritmi spigolosi, chitarre distorte al punto giusto, testi frenetici: elementi che gli All you can hate mescolano sapientemente nel brano Choices.
La scelta linguistica arriva allora ad un ulteriore nodo critico: l’inglese è un mezzo che permette una diffusione più capillare di un brano in paesi esteri o ne limita la comprensione più profonda nel paese di appartenenza? In altre parole, è davvero un potente espediente di credibilità o un limite all’ascolto? Per un progetto emergente, la scelta di cantare in inglese potrebbe aprire a possibilità inedite di carriera artistica, specialmente se le sonorità sono mature e coerenti. Allo stesso tempo però può risultare sfidante nella ricerca di ascoltatori nuovi e nella relativa fidelizzazione.
Gli All you can hate hanno una peculiarità: nell’emergenza espressiva non cercano molte spiegazioni rispetto al loro immaginario linguistico. Sono una band romana che racconta questioni forse universalmente condivisibili. Per il resto, è solo una questione di scelte.