BLANCO: personalità a rischio con DESNUDA
Mi rimane sempre una punta di rabbia dentro quando un artista che ho scoperto da emergente spicca il volo e si unisce alle altre stelle del firmamento del pop. Le sonorità si addolciscono, i testi si appiattiscono e come per magia le arene si riempiono e gli stream su spotify si impennano.
Nella mia testa non può esistere che una persona canti “Flavio” senza sapere “Quella te”, “La coda del diavolo” senza sapere “Mai Più” o “Rubami la Notte” senza sapere “Irene”… eppure succede.
Per quanto però mi piacerebbe pontificare su come io in realtà abbia i gusti musicali migliori di tutti, non posso fare a meno di domandarmi: “e se il problema fossi io?”.
Questo è il dubbio che mi ha attanagliato la seconda volta che ho ascoltato DESNUDA di BLANCO.
Memore dei primi pezzi come “Bella Donna (adieu)” e “Notti in bianco” che sembrano uscite l’altro ieri ma che in realtà festeggiano 4 anni, ascoltare l’ultimo singolo uscito il 20 Giugno è stato un colpo al cuore.
Il giovane artista classe 2003 nel corso degli ultimi 4 anni ha pubblicato 2 dischi che hanno registrato dei numeri da vera e propria pop star e regalato concerti stupendi. Come se non bastasse, ha spaccato anche a Sanremo, sia a livello mediatico con i suoi famosi calci alle rose, sia poi a livello musicale con “Brividi”.
Fast forward fino alla settimana scorsa in cui esce DESNUDA. Il pezzo è cantato completamente in spagnolo, la ritmica pseudo reggaeton e il graffio tipico della voce di Blanco si sposano molto bene. Il testo, rientra nei canoni del Reggaeton senza quella spiccata empatia e diretta semplicità che caratterizzano normalmente le strofe del giovane bresciano.
Suona infatti alquanto ironico, che su Spotify alla voce “Scritto da” i nomi che appaiono sono ben 6, considerato che il risultato è un ritornello che recita:
Te quiero desnuda
Si tú me dices le llego
y nos prendemos en fuego ma
Tú brillas más que la luna
Sabes que estoy puesto pa’ ti
Tu eres la mia persona
Che tradotto sarebbe: “Io ti voglio nuda, se me lo chiedi arrivo e prenderemo fuoco, brilli più luminosa della luna, sai che sono pronto per te, sei la mia persona”.
Non che sia un fautore del contenuto profondo a tutti i costi, abbiamo ballato tutti su “Sportswear” o “BABY GODDAMN” e nessuno si è mai lamentato (invece sì, ma quelli sono i sopracitati fan del contenuto a tutti i costi). Tuttavia, dopo pezzi come “Blu Celeste” e “Lucciole” che ci avevano abituati ad un determinato tipo di scrittura, considerato il mood che avvolge la traccia, forse mi aspettavo di più.
Riguardo il reggaeton, è una scelta; l’ha fatto Drake, l’ha fatto Sfera, chi sono io per dirti di non farlo?
Al di là dei gusti personali, è un genere che funziona, potrebbe trattarsi di un altro dei numerosi tentativi di creare una hit estiva, un po’ più sentimentale e conscious, da contrapporre a “Sesso & Samba” che sta sbaragliando tutta la concorrenza.
Considerato che gli ascolti dopo appena due settimane sono più di un Milione (solo su Spotify) non è nemmeno un tentativo fallimentare.
In conclusione, te la consiglio?
Sì, perché statisticamente ti piacerà un botto.
A me no, ma forse il problema sono io.