La festa di Carnevale di Emma Nolde al MONK

27 febbraio, giovedì grasso, Carnevale. Festeggiarlo con Emma Nolde nella cornice intima del Monk, circondati da sconosciuti così estremamente calorosi, forse rappresenta davvero bene la capacità della musica di unire tra di loro così tante storie differenti.
Lo dice Emma stessa. Vorrebbe conoscere ognuno di noi, sapere cosa o chi l’ha portato fin lì questa sera, sapere cosa significa questa musica per chi è presente. Ma il tempo è poco, purtroppo. E allora il miglior modo per utilizzarlo è fare una grande festa, dove Emma e la sua band arrivano mascherati sul palco, e guardandosi attorno si vede qualche elemento carnevalesco e stravagante anche tra la folla.
Emma arriva sul palco dopo una musica introduttiva che parla al nostro inconscio, forse serve proprio a trasportarci in quel NUOVOSPAZIOTEMPO che l’artista ha creato nel suo ultimo album. I suoni che la popolano sono peculiari e allo stesso tempo familiari. Tra essi riconosco, ad esempio, il suono della sveglia di mia mamma, un ricordo che pensavo di aver perso anni e anni fa.
Sulle note di Pianopiano! si dà inizio alla festa. Emma dichiara la sua missione: “Questa sera è dedicata a chi di solito, come me, si sente timido e si vergogna, a chi sta in un angolo. Stasera, se volete, potete provare a ballare e a urlare insieme a noi.”
Ma su Voci Stonate inizia a scrollare via quella timidezza che ha menzionato all’inizio del live. Ballando e correndo per il palco, sventola una bandiera arcobaleno tra le grida affezionate del pubblico. La timidezza è sparita, questa Emma è libera, è nel suo posto, con la sua gente.
Segue Universo Parallelo, una dedica al papà: “Se io e il mio babbo ci fossimo incontrati quando lui aveva la mia età o io la sua, saremmo stati grandi amici. Questa canzone parla di questo.”
Negli intermezzi musicali arricchiti da tanto fumo che si propaga in tutta la sala e luci che celano la figura dei musicisti, Emma scappa da una parte all’altra del palco come se dovesse prepararci una sorpresa. Sulle note di Berlino e Tuttoscorre il pubblico balla e canta, unendosi in una sola voce.
Arriva un momento che ci ha davvero scaldato il cuore. Sappiamo che Emma Nolde è solita chiamare sempre sul palco uno dei suoi fan per cantare insieme a lei la strofa che in Punto di domanda viene rappata da Mecna. Ma stavolta c’è qualcosa di diverso. Emma chiama da lei Jacopo, un giovane ragazzo romano che le ha inviato con un messaggio privato la sua personale versione di quella strofa. Accolto dall’applauso del pubblico, adesso Jacopo ha l’occasione di cantarla a tutti, emozionatissimo.
Per tutto il concerto dialoga con noi e ci racconta che Roma per lei è un posto speciale. Qui ha passato 3 mesi per la scrittura del suo disco e al termine di questa fase, proprio qui al Monk, ha incontrato una persona speciale: Niccolò Fabi. Con lui ha deciso di scrivere Punto di vista, contenuta nel suo ultimo album NUOVOSPAZIOTEMPO.
E questa storia non è raccontata a caso. Dal retro del palco arriva proprio lui, Niccolò Fabi. Emma Nolde alla fine ci ha davvero preparato una sorpresa speciale. I due iniziano a intonare insieme Punto di vista, commuovendo tutti noi che la ascoltiamo in religioso silenzio, come se quelle parole potessero davvero spiegarci il senso di ogni forma di amore.
Alla fine del pezzo Niccolò ringrazia Emma e ci dice “Nonostante la differenza di età, Emma mi ha fatto conoscere una nuova sfumatura di cosa vuol dire voler bene.”
Il concerto continua con Dormi, Te ne sei andata per ballare, Mai fermi, Sirene (quest’ultimo pezzo, ci racconta, nasce dal ricordo del programma H2O, trasmesso su Nickelodeon quando eravamo adolescenti).
L’energia cresce e cresce ancora, fino ad esplodere totalmente su Sempre la stessa storia e Sconosciuti. “I concerti non li fa una sola persona, si fanno in… tante persone”, ci dice sorridendo, riempiendosi anche lei di quell’energia così contagiosa.
La festa di Carnevale si chiude in grande, con esplosioni di coriandoli ed Emma che danza un’ultima volta sul palco con la sua chitarra, come se questa fosse il suo compagno di ballo.
Sul finale svela il significato del suo costume e lo fa con un ultimo regalo. È vestita da torero. Perché? Ci risponde iniziando a intonare le note di Costume da torero di Brunori Sas.
Grazie Emma per la più bella festa di Carnevale che ci sia mai stata al mondo.
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Credits @ Carlotta Procino









